Proposta di parco+parcheggio all’ex caserma Prandina

Padova, 01 Giugno 2018

Al Sindaco Sergio Giordani

Gentile Signor Sindaco,

essendoci posti il problema del “parcheggio selvaggio”, abbiamo più volte risposto ai membri della nostra pagina Facebook che, per risolvere il problema, non ci auguravamo solamente l’applicazione della norma sanzionatoria, ma la creazione di nuovi posti auto. A tal proposito abbiamo più volte indicato, per l’appunto, lo spazio denominato ex caserma Prandina, e quindi sosteniamo questa proposta sottoponendoLe la nostra idea.

Ad oggi il dilemma, su cui anche gli schieramenti politici si stanno muovendo, è se ricavare posti auto o un parco attrezzato. Noi diciamo “entrambi”! Perché di entrambi c’è una forte richiesta: è necessario un progetto che vada a soddisfare le esigenze di nuovi parcheggi (soprattutto a sostegno del commercio del centro) e l’aumento del verde cittadino (per abbattere anche l’annosa questione delle polveri sottili).

Prevedendo di non incontrare reperti archeologici, essendo l’area vicino ad un fiume e quindi precedentemente paludosa, la nostra idea è quella di realizzare un parcheggio sotterraneo, a uno/due piani (compatibilmente con la situazione del sottosuolo). Tale opera potrebbe svilupparsi su di un progetto ad unica soluzione che procede per moduli di ampliamento in base alle reali e comprovate necessità contingenti alla città medesima.

Il progetto deve prevedere un’adeguata distanza tra il parcheggio stesso e la superficie del suolo, in modo da consentire spazio sufficiente alla piantumazione di alberature e arbusti che, componendosi tra loro, formeranno il nuovo futuro parco cittadino, che potrebbe inglobare l’attuale “Giardino Cavalleggeri” di Padova.

Ci rendiamo, come sempre, disponibili ad un incontro per esporre il progetto in tutte le sue componenti, soprattutto le più tecniche, considerando che si renderebbe necessario un bando internazionale che, nonostante i lunghi tempi di realizzazione (mitigati dal tempo di lavoro 24/24h e 7/7 giorni), assicura ottimi risultati proprio per l’esperienza pregressa di alcune ditte in tali opere.

Anticipando possibili manifestazioni di dubbio sui costi dell’infrastruttura, ovviamente più elevati della creazione del solo parco o del solo parcheggio a raso, proponiamo un’operazione di finanza di progetto, totale o parziale, e quindi una concessione a ristoro dei costi dell’opera stessa.

Non entriamo nel merito delle specifiche future attrezzature del parco, che possono variare da quelle sportive (es. percorso vita, parete da arrampicata, ecc…) a quelle sociali (es. gli orti, ecc…), perché riteniamo che questo possa essere il giusto, e unico, quesito da sottoporre alla cittadinanza. Riteniamo infatti che il referendum, per essere davvero utile, debba orientarsi verso le singole caratteristiche dei futuri spazi pubblici e non sulla generale struttura del progetto stesso, che spetta al lavoro di sintesi dei professionisti del settore.