Categoria: Italia

inCivilis.it > Italia
Revisione Ztl mette a rischio percorso Padova Urbs Picta

Revisione Ztl mette a rischio percorso Padova Urbs Picta

Padova, 25 marzo 2019

Assessore Andrea Colasio

Come gruppo “inCivilis Padova” abbiamo partecipato a tutti gli incontri del percorso Padova Urbs Picta e tra le varie proposte dei tavoli delle idee si è, giustamente, manifestata l’esigenza che gli 8 siti facenti parte della candidatura Unesco, fossero resi accessibili ai turisti attraverso la creazione di un percorso pedonale (con segnaletica adeguata e sistemazione dei marciapiedi), e “veloce” con l’uso di un mezzo pubblico atto allo scopo, tipo “pollicino” (visto che l’area, per 5 di essi, è interna alla Ztl e non presenta parcheggi nelle vicinanze).

Riguardo a quest’ultimo argomento, al di fuori del percorso per la candidatura, il gruppo inCivilis sta lavorando per promuovere una migliore gestione della Ztl (estensione oraria e revisione dei pass esistenti), la sistemazione dei marciapiedi, la creazione di parcheggi limitrofi al centro (parcheggio interrato nell’area dell’ex Caserma Prandina), e per favorire la realizzazione di una grande area pedonale, (a vantaggio anche del turismo), e di facile fruibilità.

Da luglio 2018, l’orario Ztl è tutti i giorni 08.00 – 23.30 e la domenica 14.00 – 23.30. Negli anni precedenti, invece, le telecamere si spegnevano alle 20 e la domenica era di libero accesso. L’estensione oraria serale e domenicale è dipesa dalle nostre segnalazioni di numerosissime auto in sosta irregolare che tutte le sere, e soprattutto nel fine settimana, occupavano i marciapiedi e le vie del centro storico, rendendo labile un intervento degli agenti della polizia municipale (che, per tutta la città, sono meno di una decina in servizio e con un solo carro attrezzi disponibile).

L’amministrazione comunale ha però annunciato che a partire dal prossimo novembre la gestione della Ztl cambierà nuovamente, pedonalizzando le piazze 0-24 e riportando nella zona limitrofa i vecchi orari, cioè il libero accesso la sera e il fine settimana. Questo significa che si tornerà ad una situazione di parcheggio selvaggio nell’area (come se non bastassero più di 60 mila pass concessi), perché chiunque potrà accedervi e, visto lo scarso controllo, parcheggiare indisturbato in divieto.

Guardando affiancate le due cartine (nuova Ztl e siti UNESCO), ci si rende conto che molti dei luoghi candidati si trovano nella zona 8-20. Questo significa che, la sera dopo le ore 20, tutto il sabato e tutta la domenica, questi ultimi giorni di maggior afflusso turistico, quell’area sarà zona di libero passaggio delle automobili, e purtroppo in alcuni casi anche di parcheggio. Questa cambiamento proposto, a nostro parere, risulta in totale contraddizione con la creazione di un percorso turistico privilegiato e tutelato.

A supporto di quanto detto, portiamo un esempio concreto, documentato con foto e video inviati anche all’Amministrazione: la zona del Duomo e le vie limitrofe con telecamere spente contava mediamente più di 40 auto parcheggiate in divieto di sosta, con telecamere attive le auto in divieto sono mediamente 15 (tutte peraltro con regolare pass di accesso e diritto di posto riservato).

Inoltre spesso il sagrato del Duomo è utilizzato come area di sosta per eventi religiosi o organizzati dalla curia (che vanta circa 5 mila pass riservati) e che mal si concilia con l’ingresso al Battistero.
Se ciò non bastasse proprio limitrofa al Battistero è presente una scuola che gratuitamente fornisce i pass alla Ztl ai genitori degli alunni (stiamo parlando di 500 pass l’anno), che sostano la mattina per portare il figlio a scuola e, in attesa dello stesso, occupando ogni spazio esistente alle ore 13.00 e alle 16.00 (la scuola ha due sedi vicine).

Pedonalizzare via Vandelli (piazza del Duomo e del Battistero), ma lasciare libero transito serale e soprattutto nel fine settimana in via Vescovado, via dietro Duomo, via dell’Accademia (davanti all’ingresso per la Cappella della Reggia Carrarese), porterà nelle stesse vie al passaggio continuo di automobili in cerca di parcheggio, ovviamente irregolare (all’interno della Ztl non ci sono posti blu o bianchi, e i posti riservati sono già in minor numero rispetto ai pass rilasciati).
Dobbiamo sperare che i valutatori non vengano di domenica mattina vedendo marciapiedi e strisce pedonali occupate da chi è a fare colazione? O che non passino proprio all’ora di fine scuola? O la sera quando si parcheggia di fronte ai cancelli dell’Accademia per andare a fare l’aperitivo in Piazza Capitaniato?

Ci chiediamo quale peso gli ispettori UNESCO attribuiranno ai marciapiedi dissestati (trachite dissestata sotto il peso delle auto o mai ripristinata a seguito di lavori stradali), alle automobili parcheggiate sui marciapiedi o sotto i portici o sulle strisce pedonali e, quale peso avrà la riduzione dell’orario della Ztl (che però loro scopriranno sulla carta), previsto solo due mesi dopo la loro visita.

Il gruppo inCivilis Padova non vuole essere un ostacolo alla candidatura, ma anzi segnalare anticipatamente i possibili limiti e ciò che potrebbe comprometterla. Pertanto, alla luce di quanto scritto, invitiamo il Comitato per la candidatura ad una valutazione oggettiva delle problematiche descritte, a passeggiare per le vie (quelle oggetto di modifica 8-20 segnate in blu sulla cartina), la domenica mattina quando le telecamere sono spente e c’è libero transito e poi a ripassarci il pomeriggio o un sabato sera con le telecamere attive, per valutare in autonomia che mantenere l’estensione oraria Ztl è necessario per il bene della città.

Analisi finanziaria progetto 3P

Analisi finanziaria progetto 3P

                                                                                                                                                                                             Padova 18 Marzo 2019

Sindaco Sergio Giordani

Vice Sindaco Arturo Lorenzoni

Assessore Andrea Micalizzi

In seguito al protocollo il 7 gennaio c.a. del nostro progetto sull’area dell’ex Caserma Prandina, “3P – Parco Parcheggio Prandina”: parcheggio interrato, rettifica ed interramento di via Orsini, grande parco con valorizzazione delle mura, ristrutturazione degli stabili da adibire al terzo settore, con la presente siamo a proporre al Comune di farsi soggetto attuatore dell’opera.

Tale proposta deriva da un’analisi dei ricavi e dei costi (Allegato 1) nella quale si presuppone un costo totale di 35 milioni di euro e, nello specifico, per quanto riguarda il parcheggio, della creazione di circa 1200 posti auto, con un primo piano dedicato a parcheggio di destinazione e un secondo piano con posteggi dedicati all’affitto di medio-lungo periodo. .
Considerando l’eliminazione di posti auto da Corso Milano, Riviera San Benedetto e vie limitrofe, e la trasformazione di piazzale Boschetti in parco “Tito Livio”, la necessità di recuperare stalli di sosta è evidente.

A fronte di tale ipotesi, siamo a chiedere se il Comune possa prendere in considerazione, una volta rinnovata la concessione, di affidare ad Aps Holding S.p.A. (sua partecipata al 100%) la gestione del bando con gara europea, per poter decidere autonomamente le caratteristiche del progetto stesso e beneficiare dei ricavi. .
Stante i costi, da un lato Aps realizzerebbe un utile annuo di circa 600.000 euro, dall’altro il Comune incasserebbe 600.000 euro per la concessione degli stalli che, nell’arco di vent’anni, ripagherebbero più del valore dell’intera area oggetto di permuta con un’entrata di 12.000.000.

Richiesta doveri bonifica bellica Prandina

Richiesta doveri bonifica bellica Prandina

                                                                                                                                              Padova 15 Marzo 2019

 

Sindaco Sergio Giordani

Dott. Dario Di Girolamo – Agenzia del Demanio

Con la presente, in base al D.lgs 25 maggio 2016, n. 97, siamo a richiedere informazioni riguardanti la bonifica dell’area dell’ex Caserma Prandina oggetto di permuta come da Protocollo d’Intesa sottoscritto il 20 Giugno 2018.

In concreto desideriamo sapere se in tale Protocollo, o altrove, è specificata la necessità di un intervento di bonifica da ordigni esplosivi residuati bellici e/o bonifica da elementi inquinanti di vario genere, eventualmente presenti nell’area.

Se tali bonifiche non risultassero ancora effettuate (comprovate da documentazione), chiediamo quali responsabilità civili e penali siano in capo ai distinti soggetti firmatari di detto protocollo, e a quale soggetto compete l’esecuzione di tali bonifiche e il relativo onore economico.

Progetto parco-parcheggio ex Caserma Prandina

Protocollato al Comune di Padova il 7 Gennaio 2019

Da quando il nostro gruppo si è impegnato nella lotta al parcheggio selvaggio si è posto il problema di come estendere i parcheggi regolari. È così che il 1 giugno 2018 abbiamo protocollato al Comune la nostra idea di parco/parcheggio, per soddisfare le esigenze di aree di sosta e l’aumento del verde cittadino.

Da allora il progetto è cresciuto in termini di studio di fattibilità e raccolta di informazioni: non ci sono particolari vincoli della Sovrintendenza nel sottosuolo o per i manufatti presenti e il parcheggio sotterraneo ad un piano permette di disporre di un numero elevato di posti auto.

Le tavole che seguiranno sono, per quanto ancora sommarie, una prima bozza di lavoro da cui iniziare un confronto costruttivo, ribadendo la convinzione che tale spazio possa avere tre anime:

  • un parcheggio sotterraneo a sostegno delle attività commerciali del centro storico (rivalutazione di aree centrali ad oggi adibite a parcheggio come Piazza Insurrezione);

  • un parco urbano attraversato da una pista ciclabile ai piedi di un suggestivo lungo tratto di mura (di notevole valore all’interno del progetto “Parco delle Mura”);

  • un luogo che non sia solo punto di arrivo ma anche di partenza, con le strutture esistenti adibite a nuovi spazi per il settore terziario e motivo di scoperta di nuovi luoghi turistici (come il complesso di San Benedetto) all’interno di un grande percorso culturale esteso a tutta la città.

Quanto presentato, come tutto l’operato di inCivilis è totalmente svolto a titolo gratuito, e senza secondi fini, da cittadini consci del loro doveroso ruolo attivo nella città.

Proposta di parco+parcheggio all’ex caserma Prandina

Proposta di parco+parcheggio all’ex caserma Prandina

Padova, 01 Giugno 2018

Al Sindaco Sergio Giordani

Gentile Signor Sindaco,

essendoci posti il problema del “parcheggio selvaggio”, abbiamo più volte risposto ai membri della nostra pagina Facebook che, per risolvere il problema, non ci auguravamo solamente l’applicazione della norma sanzionatoria, ma la creazione di nuovi posti auto. A tal proposito abbiamo più volte indicato, per l’appunto, lo spazio denominato ex caserma Prandina, e quindi sosteniamo questa proposta sottoponendoLe la nostra idea.

Ad oggi il dilemma, su cui anche gli schieramenti politici si stanno muovendo, è se ricavare posti auto o un parco attrezzato. Noi diciamo “entrambi”! Perché di entrambi c’è una forte richiesta: è necessario un progetto che vada a soddisfare le esigenze di nuovi parcheggi (soprattutto a sostegno del commercio del centro) e l’aumento del verde cittadino (per abbattere anche l’annosa questione delle polveri sottili).

Prevedendo di non incontrare reperti archeologici, essendo l’area vicino ad un fiume e quindi precedentemente paludosa, la nostra idea è quella di realizzare un parcheggio sotterraneo, a uno/due piani (compatibilmente con la situazione del sottosuolo). Tale opera potrebbe svilupparsi su di un progetto ad unica soluzione che procede per moduli di ampliamento in base alle reali e comprovate necessità contingenti alla città medesima.

Il progetto deve prevedere un’adeguata distanza tra il parcheggio stesso e la superficie del suolo, in modo da consentire spazio sufficiente alla piantumazione di alberature e arbusti che, componendosi tra loro, formeranno il nuovo futuro parco cittadino, che potrebbe inglobare l’attuale “Giardino Cavalleggeri” di Padova.

Ci rendiamo, come sempre, disponibili ad un incontro per esporre il progetto in tutte le sue componenti, soprattutto le più tecniche, considerando che si renderebbe necessario un bando internazionale che, nonostante i lunghi tempi di realizzazione (mitigati dal tempo di lavoro 24/24h e 7/7 giorni), assicura ottimi risultati proprio per l’esperienza pregressa di alcune ditte in tali opere.

Anticipando possibili manifestazioni di dubbio sui costi dell’infrastruttura, ovviamente più elevati della creazione del solo parco o del solo parcheggio a raso, proponiamo un’operazione di finanza di progetto, totale o parziale, e quindi una concessione a ristoro dei costi dell’opera stessa.

Non entriamo nel merito delle specifiche future attrezzature del parco, che possono variare da quelle sportive (es. percorso vita, parete da arrampicata, ecc…) a quelle sociali (es. gli orti, ecc…), perché riteniamo che questo possa essere il giusto, e unico, quesito da sottoporre alla cittadinanza. Riteniamo infatti che il referendum, per essere davvero utile, debba orientarsi verso le singole caratteristiche dei futuri spazi pubblici e non sulla generale struttura del progetto stesso, che spetta al lavoro di sintesi dei professionisti del settore.

Via Civilis: un percorso accessibile a tutti!

Via Civilis: un percorso accessibile a tutti!

Padova 8 Novembre 2018

Assessore Andrea Micalizzi

e p.c. Sindaco Sergio Giordani e Vice sindaco Arturo Lorenzoni

 

Gentile Assessore,

sapendo che l’Amministrazione si è dimostrata sensibile verso i disabili e le persone anziane inserendo un capitolo di spesa per l’abbattimento delle barriere architettoniche e che la Regione Veneto ha deciso di stanziare ulteriori fondi a tale scopo, siamo a proporLe un’idea che coinvolga tutta la città e che ci sta particolarmente a cuore perché risolverebbe parte delle molte segnalazioni critiche sullo stato dei marciapiedi che ci giungono da parte di numerosi cittadini.

Via Civilis è un’idea che sviluppa un percorso-corsia presente in tutte le vie di Padova, senza nessuna barriera architettonica per rendere così la città accessibile a tutti.

Disabili, mamme con il passeggino, persone con difficoltà di mobilità (anche se temporanea), ma anche residenti e turisti potranno percorrere una via sicura, senza ostacoli di alcun genere: sarà vietato sostare con l’auto, percorrerla in bicicletta (mettendo in pericolo i pedoni), od occuparla con qualsiasi mezzo od oggetto.

A salvaguardare questo percorso saranno gli stessi cittadini che, capendo l’importanza che avrà “rispettare” questo spazio, assumeranno un ruolo fondamentale diventando così più sensibili verso le necessità altrui.

La corsia Via Civilis correrà su marciapiedi già esistenti o sottoportici, ma la pavimentazione preesistente dovrà essere rettificata eliminando qualsiasi buca o avvallamento riportandola così a livello stradale (in alcuni posti questo è già stato fatto e quindi si tratterà solamente di unire il percorso). Visivamente la Via Civilis sarà, appunto, riconoscibile dalla pavimentazione ruvida per renderla antiscivolo e orientante per i non vedenti, ma anche da dei segnali colorati per una veloce individuazione dove necessita di essere distinta dalla carreggiata. Non sarà quindi una semplice revisione dei marciapiedi, ma una corsia che passerà anche per attraversamenti pedonali e “taglierà” la carreggiata per permettere che la corsia non venga mai interrotta.

Sarà, inoltre, possibile l’inserimento ad integrazione dell’app che il Comune ha deciso di realizzare per i percorsi turistici in città, anche a fronte dell’attuale candidatura della stessa per avere il riconoscimento di patrimonio mondiale dell’Unesco 2019 con il progetto Padova Urbs picta.

Tale opera non va in alcun modo a compromettere il patrimonio storico della pavimentazione padovana, in quanto c’è un recupero dei materiali e una ricostruzione storica di quello che in epoche passate era già evidenziato come percorso utile ai pedoni e ai disabili.

Ci vorranno anni per vedere realizzato il percorso completo, ma i lavori potrebbero partire dal centro storico per collegare i monumenti principali e, successivamente, espandersi in tutte le vie sfruttando anche i lavori di rifacimento stradale che per altri motivi si susseguono in città.

Con Via Civilis Padova potrebbe diventare una città inclusiva e più vivibile per tutti, con un progetto innovativo e ambizioso che ne ridisegnerebbe la forma proiettandola nel futuro.

Proposta ZTl per residenti

Proposta ZTl per residenti

5 novembre 2018

Vice sindaco Arturo Lorenzoni

e p.c. Sindaco Sergio Giordani e Comandante Polizia Locale Lorenzo Fontolan

Gentile Vice sindaco,

a seguito della “bocciatura” da parte di residenti e commercianti della proposta dell’Amministrazione di aprire la Ztl in alcune fasce orarie, e nell’imminenza del periodo natalizio (con conseguente aumento delle cene private e delle compere in centro storico), siamo a chiederLe un incontro per discutere le seguenti proposte.

Per favorire i commercianti suggeriamo un’operazione che vada ad aumentare od agevolare i parcheggi lato ovest ed est della città:
– organizzare momentaneamente l’apertura della caserma Prandina come parcheggio a raso (dove possibile), chiedendo di passare dalla custodia al permesso di utilizzo temporaneo;
– verificare se sia fattibile predisporre una tariffa agevolata (per esempio 50 centesimi all’ora) dalle 19-20 per tutta la notte, per i parcheggi limitrofi al centro (Park Piazzale Boschetti, silos Padova Centro Park, ecc.), garantendo così la possibilità di parcheggiare a basso costo in zone considerate più “sicure” e comode alla Ztl, cercando di limitare il parcheggio selvaggio nelle vie adiacenti al centro storico.

Ai commercianti, inoltre, sarebbe il caso di ricordare che le zone pedonali nel medio-lungo periodo hanno avuto notevole sviluppo (es. via Roma), e che la modifica dell’orario riguarda solo la sera, cioè gli esercenti di bar e ristoranti (in tale ottica bisognerebbe anche rivedere il numero di firme raccolte a sostegno del ripristino dello status quo ante). Questi ultimi, di numero inferiore rispetto a quanto pubblicizzato, non possono pretendere di far parcheggiare i loro clienti in posti dove parcheggi regolari non ce ne sono motivandolo con minori incassi (i dati Istat agosto 2018 segnano un +1,1% per i servizi ricettivi e di ristorazione).

Per favorire i residenti e le loro esigenze legate a famigliari e amici abbiamo pensato invece ad una modifica al regolamento di concessione dei permessi temporanei alla Ztl:
– per i residenti che vogliono ospitare parenti o amici, bisogna dichiarare all’ufficio Ztl quanti posti auto su area privata sono a loro disposizione (cosa che già fanno al momento del rilascio del pass per le proprie automobili). Tale disponibilità di posteggio deve essere ovviamente in eccesso rispetto al numero dello loro automobili e deve essere effettuata solo da chi non ha richiesto nessun pass R (cosa che dovrebbe già avvenire, secondo regolamento attuale, ma che nella realtà viene ovviata con il rilascio di innumerevoli “pass 15 minuti”);
– per chi vuole essere riaccompagnato a casa da amici non in possesso di permesso di accesso alla Ztl, si può inviare un sms o tramite app chiedendo la registrazione della targa per il suddetto accesso, ricevendo la possibilità di far transitare l’auto all’interno della Ztl (tali segnalazioni potrebbero avvenire in numero congruo e deciso dall’Amministrazione comunale per non sovraccaricare l’ufficio o il sistema).

Se l’auto che ha ricevuto il permesso di transito venisse trovata a sostare all’interno dell’area Ztl (quindi non in transito e neanche parcheggiata in area privata, come dovrebbe essere), verrebbe multata come da Codice della Strada e al residente che ha segnalato la targa verrebbe tolto il diritto di riaccedere alla stessa agevolazione per un tempo da definire (es. un anno solare).

Tale modifica al regolamento interno potrebbe essere valida a partire da gennaio p.v. in concomitanza con il rinnovo dei pass, con i seguenti vantaggi:
– riconoscimento ai residenti del loro diritto di accompagnamento o impegni non solo serali, come capitava prima della modifica;
– revisione dei reali posti in area privata presenti in città e diminuzione dei pass 15 minuti e delle richieste di pass R a chi ha invece spazio interno per la sosta di altre auto.

Ci poniamo poi un’ulteriore quesito su come faccia chi abita, per esempio in via Santa Lucia, via Roma, via Umberto I, ad aver ovviato a tutte le problematiche sollevate da residenti e commercianti contrari all’estensione dell’orario di apertura della Ztl.

In conclusione si richiede anche un parere, per iscritto, al Comandante della Polizia Municipale sull’effetto che potrebbe avere il ritorno agli orari precedenti della Ztl (aperture serali e domenicali), sul lavoro degli agenti stessi e sulla loro capacità di intervento (essendo sotto organico e con un solo carro attrezzi disponibile la sera-notte). L’estensione degli orari ha infatti permesso ai vigili di essere più puntuali sugli interventi in Ztl in quanto le auto in divieto, e quindi le richieste di intervento, sono diminuite.

Siamo convinti che qualche mese non basta ad educare le persone al cambiamento e che “concedere il transito” non farà che riportare a situazioni di forte irregolarità a scapito di disabili, anziani, mamme e, non ultimi, agli stessi residenti che vedrebbero occupati i loro spazi (riservati e pagati) da chi non ne ha titolo, vedendosi costretti a parcheggiare loro stessi in divieto e fomentando la tolleranza degli agenti perché consapevoli di non poter multare, seppur in irregolarità, chi ha un pass pagato.

Non solo ZTL: serve più controllo in tutta la città

Non solo ZTL: serve più controllo in tutta la città

Padova, 1 Ottobre 2018

Al Sindaco Sergio Giordani

– al Vicesindaco Arturo Lorenzoni

– al Comandante della Polizia Locale Lorenzo Fontolan

A seguito del provvedimento che estende gli orari della Ztl, ci apprestiamo a qualche considerazione che possa migliorare ulteriormente una manovra che ha già risolto molti disagi nel centro di Padova. Lo facciamo anche a fronte delle recenti polemiche dell’opposizione e dei commercianti che reputiamo inappropriate: capiamo le necessità degli esercenti di bar e ristoranti (unici “commercianti” aperti di sera e di domenica, che possano considerare una differenza tra prima e dopo l’estensione della fascia oraria), ma non giustifichiamo che possano imputare a questo cambiamento un calo sintomatico e diffuso per l’intera economia del Paese. Inoltre siamo certi, come per altre vie del centro, che una maggior pedonalizzazione produca nel medio-lungo termine un vantaggio per tutte le attività commerciali (come è successo per via Roma).

 

1. L’attivazione dei varchi alle 8.00 del mattino lascia spazio, soprattutto dalle 7.00, all’accesso di molte automobili in centro e, non avendo telecamere in uscita (visti i tempi molto lunghi per la loro installazione), la loro successiva permanenza in spazi non consentiti. Tale orario sembrava dover favorire i genitori che accompagnavano i figli a scuola, ma tutti i genitori con figli in scuole del centro hanno diritto a un pass gratuito che permette l’accesso alla Ztl negli orari di inizio e fine scuola. Lo stesso problema di accessi incontrollati, con addirittura code che bloccano il normale flusso del traffico, e successivo parcheggio selvaggio, si manifesta soprattutto nei fine settimana dopo le 23.30: molte auto, soprattutto di ragazzi giovani, accedono non appena i varchi si spengono consapevoli che i bar sono ancora aperti o per sostare nelle piazze con qualche bevanda fino a tardi.

L’apertura dei varchi durante la notte doveva garantire maggior sicurezza per il passaggio di automobili ma in realtà, visti anche i recenti furti compiuti ai danni di locali in Ztl, questo non sembra essere un dato fondato. Proprio per il libero accesso, e i limitatissimi controlli, le vie del centro in orario notturno divengono delle vere e proprie “piste” dove la velocità è molto al di sopra di quella consentita, creando inquinamento acustico e pericolo per i pochi pedoni.

Richiediamo, pertanto, di rivedere ulteriormente l’estensione della Ztl portandola a

24/24h (7 giorni su 7) o, almeno, dalle 06.00 del mattino all’01.00 di notte, per evitare quanto sopra indicato.


2. La norma ministeriale vincola le scuole pubbliche a rispettare per le iscrizioni degli alunni il criterio della vicinanza della residenza alla scuola, per la sicurezza dei bambini e per limitare la congestione del traffico. Ci risulta, però, che non ci sia nessun controllo sui cambi di residenza dei minori (e che anzi, ci siano delle irregolarità su chi sposta la residenza del figlio per avere l’accesso alla scuola, usando case di amici o addirittura attività economiche), e che le scuole del centro possano, fornendo semplicemente un elenco alunni all’ufficio Ztl, far rilasciare a tutti i genitori un pass di accesso alla stessa Ztl (che poi inevitabilmente comporta un intensificarsi del traffico, soste in aree vietate, tempi di permanenza non controllabili). Chiediamo quindi che vengano verificati i cambi di residenza di minori verso il centro della città e che venga tolta la possibilità alle scuole di rilasciare centinaia di pass per la Ztl, sostenendo che tutti gli alunni dovrebbero vivere in un raggio di pochi km dalla scuola.

Inoltre c’è un numero eccessivo di permessi R: la forte disparità potrebbe dipendere dai costi del rilascio dello stesso pass (92,96 euro l’anno) e il costo di un garage-posto auto in Ztl (dai 150 ai 200 euro al mese); tali costi, quindi, potrebbero essere rivisti.

Chi non ha diritto a posti R ed è privo di posto auto, chiede il rilascio di un pass per accesso a Ztl con permesso di sosta 15 minuti e spesso occupa gli stessi posti riservati per molte ore o giorni interi.

Chiediamo una diversa operatività dell’ufficio Ztl, un controllo sui titoli che consentono il rilascio dei pass e, soprattutto, una loro seria revisione limitandoli alle sole categorie previste ed evitando, quindi, pass 15 minuti ai residenti, pass bianchi o permessi 0-24 alle attività economiche.


3. Il problema del parcheggio selvaggio si è spostato fuori Ztl: via Savonarola, zona Carmine, Corso Milano, e molte vie minori. Tale risultato è prevedibile e non deve essere tralasciato solo perché non ci si trova nel centro cittadino ma in zone di scorrimento o residenziali.

E’ consuetudine della polizia locale non rimuovere le automobili in divieto di sosta, se non in caso di intralcio a passi carrai o in sosta su spazi riservati a portatori di handicap, perché gli agenti in servizio di sera sono pochi e soprattutto perché il Codice della Strada impone la rimozione di tutte le auto in divieto di sosta presenti nella via: i tempi di attesa per la rimozione di 5 auto occuperebbero in media 6-7 ore per un agente di polizia locale e per l’unico carro disponibile, perciò tale procedura diviene impossibile da effettuare. Tale atteggiamento crea un clima di “tolleranza”

verso le automobili in divieto e produce una certa “abitudine negativa” nei frequentatori della città, sicuri di cavarsela (forse) con una multa inferiore ai 28 euro.
Per risolvere tale problema e spingere le persone all’uso dei parcheggi regolari si chiede, finché non sarà possibile un concorso per assumere nuovi agenti di polizia locale, l’assunzione di almeno 15 ausiliari del traffico (con abilitazione alla rimozione), e l’acquisto da parte di Aps Spa di almeno 5 carri attrezzo per permettere rimozioni veloci e sequenziali


Ci auguriamo che tali suggerimenti vengano accolti per evitare di far divenire il centro storico un parcheggio riservato a pochi fortunati residenti e, di conseguenza, che non vengano penalizzate le zone limitrofe alla Ztl. Disponibili, come sempre, al dialogo costruttivo, rimaniamo a disposizione per fornire materiale a prova di quanto sostenuto e trovare percorsi comuni di civiltà.


Un cordiale saluto,
La redazione di inCivilis Padova

PEDIATRIA SI’, MA LA MIGLIORE CHE CI SIA!

PEDIATRIA SI’, MA LA MIGLIORE CHE CI SIA!

                                                                                                                                                                                             Padova 30 Giugno 2018
Leggere gli articoli sulla nuova Pediatria di Padova ci ha riportato alla mente una storiella che narra di un apprendista diavolo, che raccogliendo un pezzo di verità voleva convincere le persone che si trattasse di un errore, per trarle in inganno e farle peccare. Il maestro anziano gli rispose: “Si vede chiaramente che non sei esperto, li convinceremo invece che quel pezzo è tutta la verità”.
Tutti coloro, dal Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Luciano Flor al Sindaco di Padova, che in questi giorni stanno prendendo posiz
ioni difensive verso la costruzione della nuova Pediatria, come se qualcuno la volesse osteggiare in quanto nuovo polo ospedaliero per la cura dei bambini malati, stanno raccontando solo un pezzo di verità. Le posizioni contro il complesso della Pediatria non sorgono, infatti, come negazione alla necessità della struttura, ma contestano le caratteristiche della costruzione proposta.

La necessità della nuova Pediatria, mai contestata da nessuno (neanche da noi ora), è passata per svariate proposte.
– Spostamento nell’ospedale del Sant’Antonio, già ristrutturato con norme antisismiche, per farne un “Polo Materno Infantile” (dichiarato dallo stesso Flor nel maggio 2016). Questo complesso nelle prospettive del nuovo polo ospedaliero non ha ancora una nuova “destinazione d’uso” e quindi ci chiediamo come in futuro verrà utilizzato.
– Spostamento nell’area Padova-est. In tal caso la struttura sarebbe stata inserita in un contesto ambientale d’eccellenza e avrebbe avuto la vicinanza di altre strutture come l’ostetricia, per garantire un vero polo mamma-bambino. Le moderne strutture per bambini sono caratterizzate, infatti, dalla necessità di un contesto esterno che sia armonico con la natura e permetta, attraverso l’immersione in aree verdi, una miglior reazione dei pazienti.
– La demolizione dell’attuale pediatria (posta malamente davanti al rinascimentale bastione Cornaro) pare sfumata e, secondo le ultime indicazioni, verrebbe mantenuta senza conoscerne, anche qui, l’uso futuro.

In tutti questi progetti l’unica nota negativa sembrava essere il fattore tempo, ma siamo sicuri che con il nuovo progetto (di cui parleremo tra poco) abbiamo davvero risparmiato tempo? Ad oggi non c’è nulla di fatto! La progettualità di una semplice parallelepipedo (che “va bene per tutto”) è ben diversa da strutture già esistenti o future che possono davvero dirsi moderne e a misura di bambino, come l’ospedale Meyer di Firenze (a sinistra) o il progetto dell’hospice (per quanto riguarda l’inserimento nel contesto paesaggistico) di Renzo Piano per Bologna (a destra).

Nel 2016 il progetto che ha messo tutti d’accordo (compresa la Regione) era la realizzazione di un nuovo edificio al posto dell’attuale reparto di Pneumologia: 7.600 metri quadrati su quattro piani, costo complessivo di circa 23 milioni di euro, realizzazione in massimo quattro anni.
Nel 2017 il progetto è diventato: 12.660 metri quadrati al netto del piano tecnico (totale 14.400 metri quadrati) su 8 piani (7 e uno tecnico), costo complessivo di circa 54 milioni di euro, realizzazione in massimo due anni.


Sorgono alcune riflessioni.

– C’è davvero la necessità di una struttura così grande, visto le sopracitate strutture che rimarranno senza una destinazione d’uso precisa?
– Come si è passati dalla necessità da 4 piani a 8 piani e un raddoppiarsi del costo di soldi pubblici? Era sbagliato il primo progetto o sovradimensionato questo?
– Se la Pediatria deve per forza essere realizzata in quello specifico punto, perché nel bando della nuova Pediatria si parla di struttura polifunzionale? Quale certezza abbiamo che questa struttura “flessibile” non verrà utilizzata per altri scopi e la pediatria spostata altrove dopo qualche anno?
– Più volte si parla del rispetto dei vincoli relativi alle mura e alla distanza dei 26 metri (stabiliti da una documentazione planimetrica parzialmente ritoccata o cancellata), senza prendere in considerazione ciò che delle mura risiede nel sottosuolo (a soli 16 metri) e il vincolo visivo di cui parlano le leggi nazionali di tutela del paesaggio: è ovvio che una facciata di 72 metri per 31 di altezza avrebbe un impatto visivo determinante per l’area. Cosa si intende allora per contesto visivo e perché nessuno ne parla?
– Le mura adiacenti saranno oggetto a breve di restauro e valorizzazione (luci, camminamenti, ecc) con un costo di milioni di euro che ovviamente non avrà la stessa efficacia se alle spalle nascerà questo enorme complesso, che per ovvi motivi sarà anche sempre illuminato. Abbiamo così tanti soldi pubblici da spendere per opere che nella loro realizzazione potrebbero andare in contrasto?
– Da qui sorgono dubbi sul fatto che il grande parallelepipedo non sia l’unico che sorgerà nell’area interna alle mura del ‘500 (area di contorno e rispetto dell’Urbs Picta valutata prossimamente dall’UNESCO per la candidatura di Padova), infatti ci sono voci mai smentite che parlano addirittura di altri edifici similari da inserire nella stessa zona.

Sarebbe auspicabile che venissero dissipati i tanti dubbi presenti su questo manufatto, senza continuare ad omettere informazioni importanti “usando” come “scudo” il tema dei bambini malati e le loro famiglie (che di certo sono una priorità ma proprio per questo meritano di avere il massimo da questa operazione).
Inoltre se davvero il progetto è inattaccabile perché rispetta tutte le norme previste, le richieste di chiarimento esposte sopra dovrebbero trovare un veloce e preciso accoglimento.
Alziamo allora lo sguardo da quella piccola verità che ci viene raccontata per accorgerci che forse i “nemici” della Pediatria non sono i “cattivi” di turno che suggeriscono possibili proposte alternative, ma sono coloro che stanno solo chiedendo una struttura dedicatale in modo definitivo ai bambini malati, particolareggiata dalla vicinanza ad un parco verde che possa dare sollievo a chi si reca o lavora in quel luogo, rispettosa e fusa con l’ambiente storico e paesaggistico nel quale si inserisce. Forse i cattivi dovremmo essere tutti, tutti i padovani, e tutte le mamme, e tutti coloro che stanno combattendo per la stessa cosa: la pediatria migliore che si possa desiderare.

La redazione di inCivilis Padova

Ultime tre lettere a confronto… E la risposta del Vicesindaco Lorenzoni

Padova, 07 Giugno 2018

Gentile Signor Vicesindaco,
a seguito della Sua dichiarazione di ieri sul Mattino di Padova “Ztl, varchi chiusi fino alle 23.30”, che ci pare in tutta risposta un commento derivante dalla nostra segnalazione dei “parcheggi selvaggi” che ha ricevuto protocollata il 10 maggio 2018, Le sottoponiamo alcune osservazioni. Riteniamo necessario ripeterci ancora una volta nella necessità di una Ztl chiusa anche in orario notturno (vuole davvero sostenere che le auto di passaggio siano portatrici di sicurezza?), e soprattutto nei festivi. Infatti, è proprio in questo particolare momento della settimana, che l’inosservanza delle regole del Codice della Strada è accentuato dalla massiccia presenza di utenti a cui, come spesso abbiamo segnalato, non corrisponde un adeguato controllo da parte della Polizia Municipale (neppure dopo la manifesta dichiarazione di intervento del Comandante dei Vigili, inviataci in data 28 maggio 2018).

Ci sembra pertanto che non ci sia una vera e propria volontà di risolvere il problema, e lo vediamo confermato anche nella scelta di attendere fino al 23 luglio p.v., momento in cui notoriamente la città è deserta: la valutazione dell’esperimento sarà perciò viziata dallo spopolamento per le vacanze estive.

Ci chiediamo, inoltre, se l’Amministrazione abbia valutato le reali conseguenze della nuova modalità di accesso alla Ztl.
Siamo infatti curiosi di sapere quali posti auto all’interno della zona a traffico limitato dovrebbero essere utilizzati dagli avventori dei ristoranti. Non ci risulta, infatti, che in tale zona ci siano abbastanza parcheggi bianchi o blu (praticamente inesistenti), per poter permettere la sosta di questi veicoli, tanto che ad oggi risultano insufficienti perfino i parcheggi riservati a i residenti (che richiederebbero anch’essi una revisione come già suggeritoLe).
In questa situazione ci chiediamo come verrebbero quantificati e controllati gli accessi per ogni esercente (considerandone la presenza elevata in centro): ricevute o fatture di ristoranti, di pizzerie, di bar che offrono anche dei piatti… Allora anche lo scontrino di un antipasto garantirebbe l’accesso? O questo è legato soltanto a particolari ristoranti dai prezzi considerevoli? Come detto in altri casi noi reputiamo che la Ztl non debba essere messa in vendita!

Capiamo le esigenze dei commercianti che, come dichiarato dall’Assessore Antonio Bressa, hanno percepito la necessità di liberare le piazze del centro dalla sosta selvaggia. Crediamo che una città decorosa, ordinata, pulita, possa riempire d’orgoglio i cittadini padovani ed essere il miglior biglietto da visita per incrementare il turismo. Proprio per questo abbiamo proposto un progetto di ampio parcheggio, con parco annesso, nell’area dell’ex caserma Prandina.

Infine ci permettiamo di farLe notare che citare parcheggi esterni alla Ztl, in alcuni casi lontani dal centro e in zone poco sicure come il park ex Canova in via Sarpi, in questo frangente è decontestualizzato: stiamo parlando di utenti che esigono, pretendono, di entrare nelle aree coperte dai varchi, consapevoli di parcheggiare in divieto, pur di essere “vicini”.Pertanto, non vediamo nella Sua proposta una soluzione al parcheggio selvaggio, ma anzi, una promiscuità che potrebbe solo far sentire giustificati al parcheggio su marciapiedi, in divieto e in posti riservati, chi può permettersi di andare al ristorante.

Un cordiale saluto,
La redazione di inCivilis Padova

 

 

 

 

 

 

 

 

                  11 Giugno 2018
(autorizzazione pubblicazione 21 Giugno)

Gentili signori,
confesso che ritengo un po’ inusuale rispondere ad una lettera dietro la quale non vi è alcun nome, ma lo faccio volentieri apprezzando lo spirito costruttivo con il quale mi avete contattato. Ritengo che un incontro diretto potrebbe chiarire molto meglio e molto piu’ rapidamente le ragioni delle nostre scelte, ma tento di dare risposte puntuali comunque.
Sintetizzo i punti delle vostre osservazioni, notando nel vostro approccio, se mi e’ consentito, un’impostazione un po’ accademica, scevra dal realismo indispensabile per poter operare in un settore in cui ciascuno difende strenuamente il proprio punto:– il passaggio delle auto puo’ aiutare a conseguire la sicurezza: questo e’ quanto sostenuto dal nostro corpo dei vigili, che conoscono bene la città; è in generale vero che ogni barriera può essere una difesa per chi desideri operare senza essere visto (e’ vero per i parchi, per le strade, per l’economia, …); la chiusura tra le 24 e le 8 del mattino non darebbe in ogni caso risposte efficaci ai due motivi per cui dobbiamo limitare gli accessi: le congestioni e le emissioni; per cui non vedo il problema nel tenere aperto nelle ore notturne.

– non ci sia volonta’ di risolvere il problema, con l’attesa fino al 23 luglio. I tempi tecnici per fare l’ordinanza, approvarla in Giunta, informare i cittadini e soprattutto i trasportatori (non sapete forse quanti incontro sono necessari con le categorie economiche per arrivare alla operativita’) non consentono di essere operativi in meno di un mese. La volonta’ di arrivare ad un obiettivo deve comunque sempre confrontarsi con il prezzo che questo richiede. Le opposizioni sollevate da questo primo passo nella direzione di ordinare i transiti in centro storico ci mostrano come un passo troppo lungo avrebbe effetti controproducenti, per cui confermo l’adeguatezza e la tempestivita’ della misura.

– la ridotta disponibilita’ di parcheggi all’interno della ZTL. Questo e’ un dato gia’ oggi. Dal momento che non si riesce a ordinare le soste, nonostante i divieti presenti e il lavoro dei vigili, si e’ portati ad usare misure “passive” con il controllo ai varchi. Rimarra’ il controllo sui parcheggi fuori dagli stalli consentiti, ma questo provvedimento aiuta la polizia municipale.

– misura a favore di ristoranti. Sara’ legata alla consumazione di una cena (non asporto) e gia’ oggi funziona con gli Hotel, associando targa a scontrino da parte del ristoratore. Non sono molti i posti di parcheggio, vero, ma se questo aiuta a far accettare la misura, perche’ criticarla? Non si tratta assolutamente di mettere in vendita l’accesso (vi sarebbero altri modi piu’ efficaci e remunerativi).

– parcheggi lontani alla ZTL sono decontrestualizzati. Su questo mi sento di dissentire: il parcheggio Canova dista in linea d’aria 1200 metri dal Palazzo della Ragione, la Prandina 1000 metri; i parcheggi della zona Scrovegni meno di 1000. Si tratta di costruire dei percorsi sicuri, conosciuti, economici. E ci stiamo lavorando.

– non vedete una soluzione al parcheggio selvaggio, ma anzi una promiscuita’. Ritengo che la vostra valutazione sia parziale e non tenga in conto la necessaria gradualita’ di un cambio; in nessun modo si giustifichera’ chi parcheggia sui marciapiedi (metteremo molti paletti), ne’ chi usa spazi non autorizzati. Men che meno pero’ si privilegia chi se lo puo’ permettere.

Con i saluti piu’ cordiali
Arturo Lorenzoni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Padova, 18 Giugno 2018

Gentile Signor Vicesindaco,
la ringraziamo per averci risposto, seppur utilizzando modalità lontane dall’ambiente istituzionale a cui noi abbiamo fatto riferimento. Accettiamo il Suo invito e, in tal modo, avremo il reciproco piacere di conoscerci e di chiarire i rispettivi punti di vista. Ma le sottolineiamo fin da subito che non di “approccio accademico” si tratta, ma della convinzione che può permettersi di difendere “strenuamente il proprio punto” soltanto chi opera all’interno delle regole.Nel merito, in attesa dell’incontro, avanziamo qualche osservazione alla Sua cortese risposta procedendo in modo puntuale.

Sulla mancanza di controllo notturno della Polizia Municipale, che sembra avere bisogno del passaggio di auto private per aumentare la percezione di sicurezza, e volendo operare in un approccio costruttivo e condiviso, continuiamo a ritenere un problema l’apertura dei varchi in orario notturno, ma siamo disposti a ragionare con Lei sulla fascia oraria più congeniale a risolvere il problema del parcheggio selvaggio. Riteniamo che sia necessario anticipare alle ore 06 la chiusura dei varchi (e non alle 08) in quanto ciò consentirebbe ancora una volta, a chi non ha titolo, di poter entrare e, visti gli scarsi controlli, sostare in Ztl.
Inoltre, come già evidenziato nelle precedenti lettere, la Ztl e il suo orario di apertura e chiusura non deve avere alcuna distinzione tra giorni feriali e giorni festivi perché, prove alle mano, le infrazioni al Codice della Strada sono nettamente superiori proprio durante quest’ultimi.

Ci permettiamo di farLe osservare che il problema non consta nei tempi tecnici dell’emanazione di un’ordinanza, ma nel fatto che il periodo che intercorre da oggi al 23 luglio non debba essere considerato come periodo di vacatio legis, e che una valutazione nel periodo estivo, con la città deserta, non potrà essere efficace ai fini di rilevare l’adeguatezza della misura adottata.
Inoltre, sempre all’incontro, ci spiegherà quale dialogo sia necessario avere con le “categorie economiche” riguardo il prolungamento dell’orario di chiusura della Ztl.

Non ci sembra infatti che tali categorie abbiano spazi a loro riservati, o ai loro avventori, per poter accedere e sostare in Ztl, e che il necessario traffico commerciale per il rifornimento dei negozi, e l’attività dell’artigianato di servizio, avvenga in orario mattutino.
Parla, inoltre, di aiuto alla Polizia Municipale dichiarando che “non si riesce a ordinare le soste, nonostante i divieti presenti e il lavoro dei vigili” allora ci chiediamo a maggior ragione che senso abbia l’apertura nei festivi.
Ci permettiamo di suggerirLe ancora una volta che questa misura perde ulteriormente la sua efficacia se non verrà associata all’istallazione, come da noi già sostenuto, di telecamere per il controllo di veicoli in uscita dalla Ztl, di potenziamento dei carri per la rimozione delle auto in divieto, di revisione totale dei pass per i parcheggi riservati, per l’accesso in Ztl e pass disabili.
Queste misure, come lei ci insegna, avranno bisogno di tempi tecnici, quindi siamo a chiederLe se l’iter per la discussione ed eventuale approvazione sia già iniziato.Siamo ancora una volta costretti a chiederLe esattamente cosa intende per “consumazione di una cena” e quale criterio determina i ristoranti che potranno segnalare le targhe dei clienti e quali no. In base a questo potremmo valutare oggettivamente il valore della sua decisione. Per ora, ci sembra improprio paragonare il numero esiguo di hotel (che spesso rimandano i clienti a parcheggiare nelle autorimesse a pagamento della Ztl) con l’elevato numero di ristoranti presenti nella stessa zona.

Fino a quando non saranno “costruiti” quelli che Lei chiama “percorsi sicuri, conosciuti, economici” non credo che i parcheggi da lei citati possano essere annoverati come soluzione al problema. Anzi, ci sembra che il problema dell’assenza di sicurezza sia ancora una volta da Lei stesso confermato.Riscontriamo “promiscuità” nell’operato dell’Amministrazione quando non vediamo coerenza tra le parole e i fatti. La rigidità che lei manifesta, la stessa trovata nella risposta inviataci dal Comandante della Polizia Municipale, verso chi infrange il Codice della Strada non trova riscontro alle segnalazioni effettuate con nome e cognome (e numero di cellulare) alla Centrale Operativa; o con gli agenti che spiegano che “non si può sempre reprimere”, soprattutto in presenza di un pass seppur disposto in modo da non permetterne la lettura; o di auto della Polizia Municipale che fanno la ronda tra le vie del centro ma non si fermano per sanzionare i veicoli in palese violazione delle norme del Codice della Strada; o rimozioni che sistematicamente non vengono effettuate, neanche quando restringono la carreggiata a tal punto da non consentire un passaggio agevole per le auto o per gli operatori ecologici nello svolgimento del proprio lavoro, e quindi a maggior ragione, impedirebbero il passaggio di veicoli adibiti al soccorso che hanno dimensioni maggiori.

C’è davvero da chiedersi se si è consapevoli delle possibili tragiche conseguenze, a dispetto di un semplice provvedimento di chiusura 24/24h e 7/7g.
Nel rispetto del Suo ruolo istituzionale, in attesa di concordare un incontro, la informiamo che questa risposta protocollata a Lei e agli altri soggetti interessati alla discussione, verrà come di consueto pubblicata nel nostro sito. Le chiediamo pertanto l’autorizzazione a divulgare la Sua precedente mail del 07
Giugno.

Un cordiale saluto,
La redazione di inCivilis Padova

Theme: Overlay by Kaira Extra Text
Cape Town, South Africa