Proposta per il polo Mamma-Bambino

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Padova, luglio 2019

OGGETTO: Variante Pediatria – Sant’Antonio.

Presentazione di una variante sulla destinazione dell’Ospedale Sant’Antonio e modifica parziale dell’attuale progetto sull’Ospedale nella zona tra via San Massimo e via Gattamelata (attuale Pneumologia, Ostetricia…), mantenendo totalmente invariato il progetto del Nuovo Ospedale a Padova est e la creazione della torre delle emergenze a fianco dell’attuale Monoblocco.

La principale finalità di questa proposta è accelerare la risposta alla necessità di una nuova Pediatria, fornendo dei tempi certi, mantenendo l’eccellenza nella soluzione adottata. A questa motivazione seguono la valutazione dei costi (denaro pubblico), la gestione degli spazi (in termini di recupero di metratura e verde), e la progettualità a lungo termine (considerando le continue innovazioni in campo medico e i lunghi tempi di realizzazione del nuovo polo a Padova est).

PROGETTO

PROPOSTA

Nuovo edificio polifunzionale solo per Pediatria (oltre al futuro cantiere c’è la necessità di ricostruire l’attuale Ostetricia e mantenenere l’attuale Ginecologia).

Tempi: 6 anni (+5 anni)
Costo: 65 milioni (+30 milioni)

Dismissione dell’Ospedale Sant’Antonio (perdendo il valore di quanto investito negli ultimi interventi di ristrutturazione).

La valutazione di fattibilità del 2016 per la costruzione della nuova Pediatria (che la preferiva al trasferimento al Sant’Antonio) era stata effettuata considerando un tempo di 4,5 anni e una spesa di 20 milioni.

Creazione Polo Mamma-Bambino con l’unione di Pediatria, Ginecologia e Ostetricia all’Ospedale Sant’Antonio (necessita solo di un adeguamento tecnico).

Tempi: 3/4 anni
Costo: 23 milioni

Creazione di una nuova area verde e di ulteriori spazi (Ginecologia o nuovo edificio) per nuove funzioni (senza alcun aumento di spesa).

I dati ricavati dalla proposta del piano di fattibilità del 2016 sono mantenuti invariati e sono validi ancora oggi (20 milioni e circa 2 anni per il trasferimento della Pediatria).

Criticità del PROGETTO attuale

Finalità della variante PROPOSTA

Il Sant’Antonio non sarebbe più un ospedale: verrebbe dismesso con spostamento dei posti letto nel nuovo ospedale di Padova est, cambiando destinazione d’uso (uffici o RSA) e dissipando inoltre i 50 milioni spesi nell’ultimo decennio per ristrutturalo.

Il Sant’Antonio manterrebbe la sua funzione di ospedale: trasformandosi in un nuovo Polo ospedaliero specifico e completo per “Mamma – Bambino”. La struttura, per numero l’elevato numero di posti, avrà una gestione autonoma.

I tempi per la Nuova Pediatria: previsti 6 anni per la demolizione di Pneumologia e la costruzione del nuovo edificio polifunzionale per la sola Pediatria; e altri 5 anni per il rifacimento di Ostetricia.
Nel frattempo le attuali strutture e le loro funzioni continuerebbero a sussistere.
Spostamento dei posti letto del Sant’Antonio (10 anni) a conclusione del nuovo ospedale di Padova est.

I tempi per il Polo Mamma-Bambino: 2 anni per adeguamento del Sant’Antonio e trasferimento simultaneo e completo dell’attuale Pediatria, Ostetricia e Ginecologia (alcuni reparti sono gli stessi per adulti e bambini).
Queste ultime strutture ospiterebbero temporaneamente anche parte delle funzioni dell’attuale Sant’Antonio fino al definitivo spostamento a Padova Est.

Costi del nuovo edificio polifunzionale per la nuova Pediatria: dopo svariati aumenti, giunti a 62 milioni.
A questi vanno aggiunti circa 30 milioni per il rifacimento di Ostetrica.
Ginecologia rimane invariata.
Si perdono i 50 milioni spesi nell’ultimo decennio per la ristrutturazione del Sant’Antonio.

Costi per l’adeguamento dell’intera struttura del Sant’Antonio: 20 milioni (già in ottimo stato per recenti rinnovi), inglobando in questa cifra il costo dell’inserimento di Pediatria, Ginecologia ed Ostetricia. La costruzione del solo stabile del nuovo edificio polifunzionale, se si decidesse di farlo ancora, è di 30 milioni.

Spazi (gli edifici non citati espressamente vengono abbattuti): il nuovo edificio polifunzionale per la Pediatria ha raddoppiato la sua dimensione, e subito diverse modifiche perché lo spazio non risultava sufficiente a garantire i servizi essenziali (ad oggi non è ancora stato approvato il progetto definitivo).
La struttura di Ostetricia deve essere ricostruita e ingrandita perché non è conveniente il solo restauro.
Questi due stabili e l’odierna Ginecologia, seppur vicini, non sono collegati tra loro e necessiteranno di eventuali corridoi di collegamento.
I posti letto (292 PL e 11AP) persi al Sant’Antonio dovranno essere ricollocati a Padova est.

Spazio del Sant’Antonio: più che sufficiente a coprire lo spostamento di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, e mantenere contestualmente alcuni suoi attuali reparti. Allo spostamento di tutte le funzioni del Sant’Antonio a Padova est, rimarrà ulteriore spazio da dedicare al Polo Mamma-Bambino (tutto in un’unica struttura, come prevedono i nuovi standard ospedalieri).
L’attuale spazio di Ginecologia, alla nascita dell’ospedale a Padova est, rimarrebbe totalmente libero e immerso in un nuova area verde (zona che in passato è stata oggetto di incontrollato sviluppo edilizio).
Il nuovo edificio polifunzionale a sostituzione dell’eventuale Ostetricia o Ginecologia potrebbe trovare una vocazione nuova: campus delle neuroscienze o uno spazio per la medicina riabilitativa o una funzione inaspettata secondo le esigenze mediche che si potranno generare tra 15 anni (tempo previsto circa per la sua realizzazione).

Criticità nella realizzazione di un’opera da appaltare (nuovo edificio polifunzionale per la Pediatria) che richiede l’abbattimento di un altro edificio (Pneumologia), all’interno del centro storico cittadino (difficoltà provocate dal cantiere e successivo aumento del traffico) e su cui grava la presenza di amianto (che non era stata certificata in fase di valutazione).
Lo stesso vale per il rifacimento di Ostetricia.
Inoltre per la nuova Pediatria non si deve sottovalutare l’eventuale intervento della Soprintendenza per la vicinanza delle mura (pochi metri dalle “piazze basse”) o vincolo paesaggistico (visto l’impatto evidente di un edificio così grande).

La nascita del Polo Mamma-Bambino non richiede nuove costruzioni, per cui le tempistiche sono certe e allo stato attuale, più rapide di qualsiasi soluzione.
Il trasferimento dei reparti era stato valutato ottimale nel 2016 dal punto di vista della fattibilità in quanto lo scambio di posti letto per adulti con posti letto per bambini (su reparti identici) fornisce priorità alla categoria considerata più debole (risolvendo la necessità del posto letto in camera per le mamme e i servizi) e di uso temporaneo per quei posti letto riservati ad adulti e ricollocati dopo a Padova est.

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