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PEDIATRIA SI’, MA LA MIGLIORE CHE CI SIA!

PEDIATRIA SI’, MA LA MIGLIORE CHE CI SIA!

                                                                                                                                                                                             Padova 30 Giugno 2018
Leggere gli articoli sulla nuova Pediatria di Padova ci ha riportato alla mente una storiella che narra di un apprendista diavolo, che raccogliendo un pezzo di verità voleva convincere le persone che si trattasse di un errore, per trarle in inganno e farle peccare. Il maestro anziano gli rispose: “Si vede chiaramente che non sei esperto, li convinceremo invece che quel pezzo è tutta la verità”.
Tutti coloro, dal Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Luciano Flor al Sindaco di Padova, che in questi giorni stanno prendendo posiz
ioni difensive verso la costruzione della nuova Pediatria, come se qualcuno la volesse osteggiare in quanto nuovo polo ospedaliero per la cura dei bambini malati, stanno raccontando solo un pezzo di verità. Le posizioni contro il complesso della Pediatria non sorgono, infatti, come negazione alla necessità della struttura, ma contestano le caratteristiche della costruzione proposta.

La necessità della nuova Pediatria, mai contestata da nessuno (neanche da noi ora), è passata per svariate proposte.
– Spostamento nell’ospedale del Sant’Antonio, già ristrutturato con norme antisismiche, per farne un “Polo Materno Infantile” (dichiarato dallo stesso Flor nel maggio 2016). Questo complesso nelle prospettive del nuovo polo ospedaliero non ha ancora una nuova “destinazione d’uso” e quindi ci chiediamo come in futuro verrà utilizzato.
– Spostamento nell’area Padova-est. In tal caso la struttura sarebbe stata inserita in un contesto ambientale d’eccellenza e avrebbe avuto la vicinanza di altre strutture come l’ostetricia, per garantire un vero polo mamma-bambino. Le moderne strutture per bambini sono caratterizzate, infatti, dalla necessità di un contesto esterno che sia armonico con la natura e permetta, attraverso l’immersione in aree verdi, una miglior reazione dei pazienti.
– La demolizione dell’attuale pediatria (posta malamente davanti al rinascimentale bastione Cornaro) pare sfumata e, secondo le ultime indicazioni, verrebbe mantenuta senza conoscerne, anche qui, l’uso futuro.

In tutti questi progetti l’unica nota negativa sembrava essere il fattore tempo, ma siamo sicuri che con il nuovo progetto (di cui parleremo tra poco) abbiamo davvero risparmiato tempo? Ad oggi non c’è nulla di fatto! La progettualità di una semplice parallelepipedo (che “va bene per tutto”) è ben diversa da strutture già esistenti o future che possono davvero dirsi moderne e a misura di bambino, come l’ospedale Meyer di Firenze (a sinistra) o il progetto dell’hospice (per quanto riguarda l’inserimento nel contesto paesaggistico) di Renzo Piano per Bologna (a destra).

Nel 2016 il progetto che ha messo tutti d’accordo (compresa la Regione) era la realizzazione di un nuovo edificio al posto dell’attuale reparto di Pneumologia: 7.600 metri quadrati su quattro piani, costo complessivo di circa 23 milioni di euro, realizzazione in massimo quattro anni.
Nel 2017 il progetto è diventato: 12.660 metri quadrati al netto del piano tecnico (totale 14.400 metri quadrati) su 8 piani (7 e uno tecnico), costo complessivo di circa 54 milioni di euro, realizzazione in massimo due anni.


Sorgono alcune riflessioni.

– C’è davvero la necessità di una struttura così grande, visto le sopracitate strutture che rimarranno senza una destinazione d’uso precisa?
– Come si è passati dalla necessità da 4 piani a 8 piani e un raddoppiarsi del costo di soldi pubblici? Era sbagliato il primo progetto o sovradimensionato questo?
– Se la Pediatria deve per forza essere realizzata in quello specifico punto, perché nel bando della nuova Pediatria si parla di struttura polifunzionale? Quale certezza abbiamo che questa struttura “flessibile” non verrà utilizzata per altri scopi e la pediatria spostata altrove dopo qualche anno?
– Più volte si parla del rispetto dei vincoli relativi alle mura e alla distanza dei 26 metri (stabiliti da una documentazione planimetrica parzialmente ritoccata o cancellata), senza prendere in considerazione ciò che delle mura risiede nel sottosuolo (a soli 16 metri) e il vincolo visivo di cui parlano le leggi nazionali di tutela del paesaggio: è ovvio che una facciata di 72 metri per 31 di altezza avrebbe un impatto visivo determinante per l’area. Cosa si intende allora per contesto visivo e perché nessuno ne parla?
– Le mura adiacenti saranno oggetto a breve di restauro e valorizzazione (luci, camminamenti, ecc) con un costo di milioni di euro che ovviamente non avrà la stessa efficacia se alle spalle nascerà questo enorme complesso, che per ovvi motivi sarà anche sempre illuminato. Abbiamo così tanti soldi pubblici da spendere per opere che nella loro realizzazione potrebbero andare in contrasto?
– Da qui sorgono dubbi sul fatto che il grande parallelepipedo non sia l’unico che sorgerà nell’area interna alle mura del ‘500 (area di contorno e rispetto dell’Urbs Picta valutata prossimamente dall’UNESCO per la candidatura di Padova), infatti ci sono voci mai smentite che parlano addirittura di altri edifici similari da inserire nella stessa zona.

Sarebbe auspicabile che venissero dissipati i tanti dubbi presenti su questo manufatto, senza continuare ad omettere informazioni importanti “usando” come “scudo” il tema dei bambini malati e le loro famiglie (che di certo sono una priorità ma proprio per questo meritano di avere il massimo da questa operazione).
Inoltre se davvero il progetto è inattaccabile perché rispetta tutte le norme previste, le richieste di chiarimento esposte sopra dovrebbero trovare un veloce e preciso accoglimento.
Alziamo allora lo sguardo da quella piccola verità che ci viene raccontata per accorgerci che forse i “nemici” della Pediatria non sono i “cattivi” di turno che suggeriscono possibili proposte alternative, ma sono coloro che stanno solo chiedendo una struttura dedicatale in modo definitivo ai bambini malati, particolareggiata dalla vicinanza ad un parco verde che possa dare sollievo a chi si reca o lavora in quel luogo, rispettosa e fusa con l’ambiente storico e paesaggistico nel quale si inserisce. Forse i cattivi dovremmo essere tutti, tutti i padovani, e tutte le mamme, e tutti coloro che stanno combattendo per la stessa cosa: la pediatria migliore che si possa desiderare.

La redazione di inCivilis Padova

Ultime tre lettere a confronto… E la risposta del Vicesindaco Lorenzoni

Padova, 07 Giugno 2018

Gentile Signor Vicesindaco,
a seguito della Sua dichiarazione di ieri sul Mattino di Padova “Ztl, varchi chiusi fino alle 23.30”, che ci pare in tutta risposta un commento derivante dalla nostra segnalazione dei “parcheggi selvaggi” che ha ricevuto protocollata il 10 maggio 2018, Le sottoponiamo alcune osservazioni. Riteniamo necessario ripeterci ancora una volta nella necessità di una Ztl chiusa anche in orario notturno (vuole davvero sostenere che le auto di passaggio siano portatrici di sicurezza?), e soprattutto nei festivi. Infatti, è proprio in questo particolare momento della settimana, che l’inosservanza delle regole del Codice della Strada è accentuato dalla massiccia presenza di utenti a cui, come spesso abbiamo segnalato, non corrisponde un adeguato controllo da parte della Polizia Municipale (neppure dopo la manifesta dichiarazione di intervento del Comandante dei Vigili, inviataci in data 28 maggio 2018).

Ci sembra pertanto che non ci sia una vera e propria volontà di risolvere il problema, e lo vediamo confermato anche nella scelta di attendere fino al 23 luglio p.v., momento in cui notoriamente la città è deserta: la valutazione dell’esperimento sarà perciò viziata dallo spopolamento per le vacanze estive.

Ci chiediamo, inoltre, se l’Amministrazione abbia valutato le reali conseguenze della nuova modalità di accesso alla Ztl.
Siamo infatti curiosi di sapere quali posti auto all’interno della zona a traffico limitato dovrebbero essere utilizzati dagli avventori dei ristoranti. Non ci risulta, infatti, che in tale zona ci siano abbastanza parcheggi bianchi o blu (praticamente inesistenti), per poter permettere la sosta di questi veicoli, tanto che ad oggi risultano insufficienti perfino i parcheggi riservati a i residenti (che richiederebbero anch’essi una revisione come già suggeritoLe).
In questa situazione ci chiediamo come verrebbero quantificati e controllati gli accessi per ogni esercente (considerandone la presenza elevata in centro): ricevute o fatture di ristoranti, di pizzerie, di bar che offrono anche dei piatti… Allora anche lo scontrino di un antipasto garantirebbe l’accesso? O questo è legato soltanto a particolari ristoranti dai prezzi considerevoli? Come detto in altri casi noi reputiamo che la Ztl non debba essere messa in vendita!

Capiamo le esigenze dei commercianti che, come dichiarato dall’Assessore Antonio Bressa, hanno percepito la necessità di liberare le piazze del centro dalla sosta selvaggia. Crediamo che una città decorosa, ordinata, pulita, possa riempire d’orgoglio i cittadini padovani ed essere il miglior biglietto da visita per incrementare il turismo. Proprio per questo abbiamo proposto un progetto di ampio parcheggio, con parco annesso, nell’area dell’ex caserma Prandina.

Infine ci permettiamo di farLe notare che citare parcheggi esterni alla Ztl, in alcuni casi lontani dal centro e in zone poco sicure come il park ex Canova in via Sarpi, in questo frangente è decontestualizzato: stiamo parlando di utenti che esigono, pretendono, di entrare nelle aree coperte dai varchi, consapevoli di parcheggiare in divieto, pur di essere “vicini”.Pertanto, non vediamo nella Sua proposta una soluzione al parcheggio selvaggio, ma anzi, una promiscuità che potrebbe solo far sentire giustificati al parcheggio su marciapiedi, in divieto e in posti riservati, chi può permettersi di andare al ristorante.

Un cordiale saluto,
La redazione di inCivilis Padova

 

 

 

 

 

 

 

 

                  11 Giugno 2018
(autorizzazione pubblicazione 21 Giugno)

Gentili signori,
confesso che ritengo un po’ inusuale rispondere ad una lettera dietro la quale non vi è alcun nome, ma lo faccio volentieri apprezzando lo spirito costruttivo con il quale mi avete contattato. Ritengo che un incontro diretto potrebbe chiarire molto meglio e molto piu’ rapidamente le ragioni delle nostre scelte, ma tento di dare risposte puntuali comunque.
Sintetizzo i punti delle vostre osservazioni, notando nel vostro approccio, se mi e’ consentito, un’impostazione un po’ accademica, scevra dal realismo indispensabile per poter operare in un settore in cui ciascuno difende strenuamente il proprio punto:– il passaggio delle auto puo’ aiutare a conseguire la sicurezza: questo e’ quanto sostenuto dal nostro corpo dei vigili, che conoscono bene la città; è in generale vero che ogni barriera può essere una difesa per chi desideri operare senza essere visto (e’ vero per i parchi, per le strade, per l’economia, …); la chiusura tra le 24 e le 8 del mattino non darebbe in ogni caso risposte efficaci ai due motivi per cui dobbiamo limitare gli accessi: le congestioni e le emissioni; per cui non vedo il problema nel tenere aperto nelle ore notturne.

– non ci sia volonta’ di risolvere il problema, con l’attesa fino al 23 luglio. I tempi tecnici per fare l’ordinanza, approvarla in Giunta, informare i cittadini e soprattutto i trasportatori (non sapete forse quanti incontro sono necessari con le categorie economiche per arrivare alla operativita’) non consentono di essere operativi in meno di un mese. La volonta’ di arrivare ad un obiettivo deve comunque sempre confrontarsi con il prezzo che questo richiede. Le opposizioni sollevate da questo primo passo nella direzione di ordinare i transiti in centro storico ci mostrano come un passo troppo lungo avrebbe effetti controproducenti, per cui confermo l’adeguatezza e la tempestivita’ della misura.

– la ridotta disponibilita’ di parcheggi all’interno della ZTL. Questo e’ un dato gia’ oggi. Dal momento che non si riesce a ordinare le soste, nonostante i divieti presenti e il lavoro dei vigili, si e’ portati ad usare misure “passive” con il controllo ai varchi. Rimarra’ il controllo sui parcheggi fuori dagli stalli consentiti, ma questo provvedimento aiuta la polizia municipale.

– misura a favore di ristoranti. Sara’ legata alla consumazione di una cena (non asporto) e gia’ oggi funziona con gli Hotel, associando targa a scontrino da parte del ristoratore. Non sono molti i posti di parcheggio, vero, ma se questo aiuta a far accettare la misura, perche’ criticarla? Non si tratta assolutamente di mettere in vendita l’accesso (vi sarebbero altri modi piu’ efficaci e remunerativi).

– parcheggi lontani alla ZTL sono decontrestualizzati. Su questo mi sento di dissentire: il parcheggio Canova dista in linea d’aria 1200 metri dal Palazzo della Ragione, la Prandina 1000 metri; i parcheggi della zona Scrovegni meno di 1000. Si tratta di costruire dei percorsi sicuri, conosciuti, economici. E ci stiamo lavorando.

– non vedete una soluzione al parcheggio selvaggio, ma anzi una promiscuita’. Ritengo che la vostra valutazione sia parziale e non tenga in conto la necessaria gradualita’ di un cambio; in nessun modo si giustifichera’ chi parcheggia sui marciapiedi (metteremo molti paletti), ne’ chi usa spazi non autorizzati. Men che meno pero’ si privilegia chi se lo puo’ permettere.

Con i saluti piu’ cordiali
Arturo Lorenzoni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Padova, 18 Giugno 2018

Gentile Signor Vicesindaco,
la ringraziamo per averci risposto, seppur utilizzando modalità lontane dall’ambiente istituzionale a cui noi abbiamo fatto riferimento. Accettiamo il Suo invito e, in tal modo, avremo il reciproco piacere di conoscerci e di chiarire i rispettivi punti di vista. Ma le sottolineiamo fin da subito che non di “approccio accademico” si tratta, ma della convinzione che può permettersi di difendere “strenuamente il proprio punto” soltanto chi opera all’interno delle regole.Nel merito, in attesa dell’incontro, avanziamo qualche osservazione alla Sua cortese risposta procedendo in modo puntuale.

Sulla mancanza di controllo notturno della Polizia Municipale, che sembra avere bisogno del passaggio di auto private per aumentare la percezione di sicurezza, e volendo operare in un approccio costruttivo e condiviso, continuiamo a ritenere un problema l’apertura dei varchi in orario notturno, ma siamo disposti a ragionare con Lei sulla fascia oraria più congeniale a risolvere il problema del parcheggio selvaggio. Riteniamo che sia necessario anticipare alle ore 06 la chiusura dei varchi (e non alle 08) in quanto ciò consentirebbe ancora una volta, a chi non ha titolo, di poter entrare e, visti gli scarsi controlli, sostare in Ztl.
Inoltre, come già evidenziato nelle precedenti lettere, la Ztl e il suo orario di apertura e chiusura non deve avere alcuna distinzione tra giorni feriali e giorni festivi perché, prove alle mano, le infrazioni al Codice della Strada sono nettamente superiori proprio durante quest’ultimi.

Ci permettiamo di farLe osservare che il problema non consta nei tempi tecnici dell’emanazione di un’ordinanza, ma nel fatto che il periodo che intercorre da oggi al 23 luglio non debba essere considerato come periodo di vacatio legis, e che una valutazione nel periodo estivo, con la città deserta, non potrà essere efficace ai fini di rilevare l’adeguatezza della misura adottata.
Inoltre, sempre all’incontro, ci spiegherà quale dialogo sia necessario avere con le “categorie economiche” riguardo il prolungamento dell’orario di chiusura della Ztl.

Non ci sembra infatti che tali categorie abbiano spazi a loro riservati, o ai loro avventori, per poter accedere e sostare in Ztl, e che il necessario traffico commerciale per il rifornimento dei negozi, e l’attività dell’artigianato di servizio, avvenga in orario mattutino.
Parla, inoltre, di aiuto alla Polizia Municipale dichiarando che “non si riesce a ordinare le soste, nonostante i divieti presenti e il lavoro dei vigili” allora ci chiediamo a maggior ragione che senso abbia l’apertura nei festivi.
Ci permettiamo di suggerirLe ancora una volta che questa misura perde ulteriormente la sua efficacia se non verrà associata all’istallazione, come da noi già sostenuto, di telecamere per il controllo di veicoli in uscita dalla Ztl, di potenziamento dei carri per la rimozione delle auto in divieto, di revisione totale dei pass per i parcheggi riservati, per l’accesso in Ztl e pass disabili.
Queste misure, come lei ci insegna, avranno bisogno di tempi tecnici, quindi siamo a chiederLe se l’iter per la discussione ed eventuale approvazione sia già iniziato.Siamo ancora una volta costretti a chiederLe esattamente cosa intende per “consumazione di una cena” e quale criterio determina i ristoranti che potranno segnalare le targhe dei clienti e quali no. In base a questo potremmo valutare oggettivamente il valore della sua decisione. Per ora, ci sembra improprio paragonare il numero esiguo di hotel (che spesso rimandano i clienti a parcheggiare nelle autorimesse a pagamento della Ztl) con l’elevato numero di ristoranti presenti nella stessa zona.

Fino a quando non saranno “costruiti” quelli che Lei chiama “percorsi sicuri, conosciuti, economici” non credo che i parcheggi da lei citati possano essere annoverati come soluzione al problema. Anzi, ci sembra che il problema dell’assenza di sicurezza sia ancora una volta da Lei stesso confermato.Riscontriamo “promiscuità” nell’operato dell’Amministrazione quando non vediamo coerenza tra le parole e i fatti. La rigidità che lei manifesta, la stessa trovata nella risposta inviataci dal Comandante della Polizia Municipale, verso chi infrange il Codice della Strada non trova riscontro alle segnalazioni effettuate con nome e cognome (e numero di cellulare) alla Centrale Operativa; o con gli agenti che spiegano che “non si può sempre reprimere”, soprattutto in presenza di un pass seppur disposto in modo da non permetterne la lettura; o di auto della Polizia Municipale che fanno la ronda tra le vie del centro ma non si fermano per sanzionare i veicoli in palese violazione delle norme del Codice della Strada; o rimozioni che sistematicamente non vengono effettuate, neanche quando restringono la carreggiata a tal punto da non consentire un passaggio agevole per le auto o per gli operatori ecologici nello svolgimento del proprio lavoro, e quindi a maggior ragione, impedirebbero il passaggio di veicoli adibiti al soccorso che hanno dimensioni maggiori.

C’è davvero da chiedersi se si è consapevoli delle possibili tragiche conseguenze, a dispetto di un semplice provvedimento di chiusura 24/24h e 7/7g.
Nel rispetto del Suo ruolo istituzionale, in attesa di concordare un incontro, la informiamo che questa risposta protocollata a Lei e agli altri soggetti interessati alla discussione, verrà come di consueto pubblicata nel nostro sito. Le chiediamo pertanto l’autorizzazione a divulgare la Sua precedente mail del 07
Giugno.

Un cordiale saluto,
La redazione di inCivilis Padova

Risposta alla lettera del Vicesindaco Lorenzoni che ci invita ad un incontro

Risposta alla lettera del Vicesindaco Lorenzoni che ci invita ad un incontro

Padova, 18 Giugno 2018

Al Vicesindaco Arturo Lorenzoni
Palazzo Moroni Municipio
P a d o v a

E p.c.
– al Sindaco Sergio Giordani
– al Comandante della Polizia Locale Lorenzo Fontolan

Gentile Signor Vicesindaco,

la ringraziamo per averci risposto, seppur utilizzando modalità lontane dall’ambiente istituzionale a cui noi abbiamo fatto riferimento. Accettiamo il Suo invito e, in tal modo, avremo il reciproco piacere di conoscerci e di chiarire i rispettivi punti di vista. Ma le sottolineiamo fin da subito che non di “approccio accademico” si tratta, ma della convinzione che può permettersi di difendere “strenuamente il proprio punto” soltanto chi opera all’interno delle regole.

Nel merito, in attesa dell’incontro, avanziamo qualche osservazione alla Sua cortese risposta procedendo in modo puntuale.

Sulla mancanza di controllo notturno della Polizia Municipale, che sembra avere bisogno del passaggio di auto private per aumentare la percezione di sicurezza, e volendo operare in un approccio costruttivo e condiviso, continuiamo a ritenere un problema l’apertura dei varchi in orario notturno, ma siamo disposti a ragionare con Lei sulla fascia oraria più congeniale a risolvere il problema del parcheggio selvaggio. Riteniamo che sia necessario anticipare alle ore 06 la chiusura dei varchi (e non alle 08) in quanto ciò consentirebbe ancora una volta, a chi non ha titolo, di poter entrare e, visti gli scarsi controlli, sostare in Ztl.
Inoltre, come già evidenziato nelle precedenti lettere, la Ztl e il suo orario di apertura e chiusura non deve avere alcuna distinzione tra giorni feriali e giorni festivi perché, prove alle mano, le infrazioni al Codice della Strada sono nettamente superiori proprio durante quest’ultimi.
Ci permettiamo di farLe osservare che il problema non consta nei tempi tecnici dell’emanazione di un’ordinanza, ma nel fatto che il periodo che intercorre da oggi al 23 luglio non debba essere considerato come periodo di vacatio legis, e che una valutazione nel periodo estivo, con la città deserta, non potrà essere efficace ai fini di rilevare l’adeguatezza della misura adottata.
Inoltre, sempre all’incontro, ci spiegherà quale dialogo sia necessario avere con le “categorie economiche” riguardo il prolungamento dell’orario di chiusura della Ztl.

Non ci sembra infatti che tali categorie abbiano spazi a loro riservati, o ai loro avventori, per poter accedere e sostare in Ztl, e che il necessario traffico commerciale per il rifornimento dei negozi, e l’attività dell’artigianato di servizio, avvenga in orario mattutino.

Parla, inoltre, di aiuto alla Polizia Municipale dichiarando che “non si riesce a ordinare le soste, nonostante i divieti presenti e il lavoro dei vigili” allora ci chiediamo a maggior ragione che senso abbia l’apertura nei festivi.
Ci permettiamo di suggerirLe ancora una volta che questa misura perde ulteriormente la sua efficacia se non verrà associata all’istallazione, come da noi già sostenuto, di telecamere per il controllo di veicoli in uscita dalla Ztl, di potenziamento dei carri per la rimozione delle auto in divieto, di revisione totale dei pass per i parcheggi riservati, per l’accesso in Ztl e pass disabili.
Queste misure, come lei ci insegna, avranno bisogno di tempi tecnici, quindi siamo a chiederLe se l’iter per la discussione ed eventuale approvazione sia già iniziato.
Siamo ancora una volta costretti a chiederLe esattamente cosa intende per “consumazione di una cena” e quale criterio determina i ristoranti che potranno segnalare le targhe dei clienti e quali no. In base a questo potremmo valutare oggettivamente il valore della sua decisione. Per ora, ci sembra improprio paragonare il numero esiguo di hotel (che spesso rimandano i clienti a parcheggiare nelle autorimesse a pagamento della Ztl) con l’elevato numero di ristoranti presenti nella stessa zona.

Fino a quando non saranno “costruiti” quelli che Lei chiama “percorsi sicuri, conosciuti, economici” non credo che i parcheggi da lei citati possano essere annoverati come soluzione al problema. Anzi, ci sembra che il problema dell’assenza di sicurezza sia ancora una volta da Lei stesso confermato.

Riscontriamo “promiscuità” nell’operato dell’Amministrazione quando non vediamo coerenza tra le parole e i fatti. La rigidità che lei manifesta, la stessa trovata nella risposta inviataci dal Comandante della Polizia Municipale, verso chi infrange il Codice della Strada non trova riscontro alle segnalazioni effettuate con nome e cognome (e numero di cellulare) alla Centrale Operativa; o con gli agenti che spiegano che “non si può sempre reprimere”, soprattutto in presenza di un pass seppur disposto in modo da non permetterne la lettura; o di auto della Polizia Municipale che fanno la ronda tra le vie del centro ma non si fermano per sanzionare i veicoli in palese violazione delle norme del Codice della Strada; o rimozioni che sistematicamente non vengono effettuate, neanche quando restringono la carreggiata a tal punto da non consentire un passaggio agevole per le auto o per gli operatori ecologici nello svolgimento del proprio lavoro, e quindi a maggior ragione, impedirebbero il passaggio di veicoli adibiti al soccorso che hanno dimensioni maggiori.

C’è davvero da chiedersi se si è consapevoli delle possibili tragiche conseguenze, a dispetto di un semplice provvedimento di chiusura 24/24h e 7/7g.

Nel rispetto del Suo ruolo istituzionale, in attesa di concordare un incontro, la informiamo che questa risposta protocollata a Lei e agli altri soggetti interessati alla discussione, verrà come di consueto pubblicata nel nostro sito. Le chiediamo pertanto l’autorizzazione a divulgare la Sua precedente mail del 07 Giugno.

Un cordiale saluto,
La redazione di inCivilis Padova

Chiusura serale ZTL – lettera al Sindaco

Padova, 07 Giugno 2018

Al Vicesindaco Arturo Lorenzoni
Palazzo Moroni Municipio
Padova

Gentile Signor Vicesindaco,
a seguito della Sua dichiarazione di ieri sul Mattino di Padova “Ztl, varchi chiusi fino alle 23.30”, che ci pare una sorta di risposta alla nostra segnalazione dei “parcheggi selvaggi” che ha ricevuto protocollata il 10 maggio 2018, desideriamo sottoporLe alcune osservazioni.

Riteniamo necessario ripeterci ancora una volta nella necessità di una Ztl chiusa anche in orario notturno (vuole davvero sostenere che le auto di passaggio siano portatrici di sicurezza?), e soprattutto nei festivi. Infatti, è proprio in questo particolare momento della settimana, che l’inosservanza delle regole del Codice della Strada è accentuato dalla massiccia presenza di utenti a cui, come spesso
abbiamo segnalato, non corrisponde un adeguato controllo da parte della Polizia Municipale (neppure dopo la manifesta dichiarazione di intervento del Comandante dei Vigili, inviataci in data 28 maggio 2018).

Ci sembra pertanto che non ci sia una vera e propria volontà di risolvere il problema, e lo vediamo confermato anche nella scelta di attendere fino al 23 luglio p.v., momento in cui notoriamente la città è deserta: la valutazione dell’esperimento sarà perciò viziata dallo spopolamento per le vacanze estive.

Ci chiediamo, inoltre, se l’Amministrazione abbia valutato le reali conseguenze della nuova modalità di accesso alla Ztl.

Siamo infatti curiosi di sapere quali posti auto all’interno della zona a traffico limitato dovrebbero essere utilizzati dagli avventori dei ristoranti. Non ci risulta, infatti, che in tale zona ci siano abbastanza parcheggi bianchi o blu (praticamente inesistenti), per poter permettere la sosta di questi veicoli, tanto che ad oggi risultano insufficienti perfino i parcheggi riservati ai residenti (che richiederebbero
anch’essi una revisione come già suggeritoLe).

In questa situazione ci chiediamo come verrebbero quantificati e controllati gli accessi per ogni esercente (considerandone la presenza elevata in centro): ricevute o fatture di ristoranti, di pizzerie, di bar che offrono anche dei piatti… Allora anche lo scontrino di un antipasto garantirebbe l’accesso? O questo è legato soltanto a particolari ristoranti dai prezzi considerevoli? Come detto in altri casi noi reputiamo che la Ztl non debba essere messa in vendita!

Capiamo le esigenze dei commercianti che, come dichiarato dall’Assessore Antonio Bressa, hanno percepito la necessità di liberare le piazze del centro dalla sosta selvaggia. Crediamo che una città decorosa, ordinata, pulita, possa riempire d’orgoglio i cittadini padovani ed essere il miglior biglietto da visita per incrementare il turismo. Proprio per questo abbiamo proposto un progetto di ampio parcheggio, con parco annesso, nell’area dell’ex caserma Prandina.

Infine ci permettiamo di farLe notare che citare parcheggi esterni alla Ztl, in alcuni casi lontani dal centro e in zone poco sicure come il park ex Canova in via Sarpi, in questo frangente è decontestualizzato: stiamo parlando di utenti che esigono, pretendono, di entrare nelle aree coperte dai varchi, consapevoli di parcheggiare in divieto, pur di essere “vicini”.

Pertanto, non vediamo nella Sua proposta una soluzione al parcheggio selvaggio, ma anzi, una promiscuità che potrebbe solo far sentire giustificati al parcheggio su marciapiedi, in divieto e in posti riservati, chi può permettersi di andare al ristorante.

Un cordiale saluto,
La redazione di inCivilis Padova

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